mercoledì 22 febbraio 2012

Verticale si Verticale no??

Qual'è secondo me il miglior modo per valutare un vino nel suo complesso??
Quella che i tecnici chiamano "DEGUSTAZIONE VERTICALE" che non significa sorseggiare il vino mentre si è sollevati sulle braccia con i piedi per aria!!! ciò sicuramente potrebbe essere utile per testare l'effetto della forza di gravità una volta ingerito. 
DEGUSTAZIONE VERTICALE, che per convenzione chiameremo solamente "Verticale", significa assaggiare in progressione diverse annate della stessa etichetta valutandone i diversi aspetti.
I criteri con cui si può affrontare una verticale sono due e consistono nella diversa progressione dell'assaggio che potrà iniziare dall'annata più giovane per concludersi con quella più vecchia o viceversa con conseguenti effetti opposti. Decidiamo di partire con il primo criterio, cioè iniziando dall'annata più recente: le caratteristiche che per prime sveleremo saranno quelle dell'effetto diretto del tempo sul vino in questione  e conseguentemente la sua capacità di invecchiamento, dato che non appena troveremo segni di cedimento del vino avremo più o meno definito la sua curva evolutiva, cioè quella che un vino percorre una volta imbottigliato che per forza di cose sarà inizialmente crescente e successivamente decrescente. 
Poniamo invece il caso in cui siamo certi della capacità evolutiva di un vino, magari perché ne abbiamo assaggiato in altre occasioni annate di vecchia data o semplicemente perché il pregio di quell'etichetta richiama certe doti evolutive(es. Barolo, Brunello, ecc), quindi decidiamo di utilizzare l'altro metodo di progressione e cioè quello di partire dall'annata più "anziana" procedendo verso quella più giovane; qual'è effetto diretto secondo voi?? 
Sarà la "definizione delle annate"; questa che nel criterio precedente rappresentava un effetto secondario, qui diventerà invece un effetto diretto perché non sarà l'evoluzione del tempo a farla da padrone ma sarà  il paragone tra un'annata e l'altra a dominare la degustazione; riusciremo perciò a percepire quando il vino sia stato in grado di esprimersi al meglio, definendo in conclusione quali siano state le annate migliori.
verticale di Chateau Mouton-Rotschild all'asta, con le tipiche etichette
della maison differenti in ogni annata e firmate sempre da grandi uomini
che hanno fatto la storia dell'ultimo secolo
Fondamentale per una buona riuscita di una "verticale" saranno i giusti tempi di ossigenazione del vino che abbiamo scelto di degustare; sarà nostro compito quindi aprire le varie bottiglie con il giusto anticipo, soprattutto in riferimento alle annate meno giovani;  la mescita nei vari bicchieri dovrà avvenire possibilmente all'unisono per dare al vino il tempo, e quindi alle molecole responsabili della dote aromatica, di "aprirsi" e sprigionare tutto il suo bagaglio olfattivo.
La "verticale" può sembrare a molti un metodo inusuale e poco "domestico"; in realtà, se ragioniamo, l'acquisto anno per anno dell'etichetta magari di quella di cui siamo maggiormente appassionati, comporterà un impegno economico dilazionato nel tempo e forse ne risulterà anche un lieve risparmio, considerando infatti che con il passare del tempo il vino, soprattutto per le etichette di un certo pregio, incrementa il suo valore sul mercato diventando a volte anche difficile da reperire.
Per quanto mi riguarda la verticale è un vortice di emozioni e consiglio ad ognuno di prendere parte ad eventi che ne prevedono una, anche se magari non sarà il nostro vino preferito ad essere degustato, perché vi assicuro che il minimo che vi può capitare e quello di tornare a casa arricchiti di una grande esperienza formativa e soprattutto percettiva....

verticale dei gioielli di casa Palari,  il "Faro"(10 annate) e
"Rosso del Soprano"(5 annate)





1 commento:

  1. Wow, Giulio!
    Dopo aver letto questo post, affrontare la verticale del Barolo Essenze sarà tutta un'altra cosa!
    :D
    Ci si vede là!
    Saluti,
    Frappa!

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