giovedì 8 marzo 2012

Confessioni di un Decanter: "a volte abusano di me!!"




Alti, bassi, larghi, stretti, a svasatura ampia, stretta, unghiata, a "pancia" alta, a "pancia" bassa, "a pancia in giù", senza pancia; di vetro, vetro colorato, vetro cristallizzato, di cristallo, cristallo al piombo, cristallo soffiato a bocca; per non parlare delle forme: di cigno, cigno in piedi, cigno in "amore", di papera,  di albero, di radice, di serpente; poi con l'arrivo dell'Hi-Tech hanno raggiunto altissimi livelli, ci sono quelli con il refrigeratore o il calorifero incorporato, con l'aeratore che facilita l'ossigenazione, fino ad arrivare a quelli con il filtro che espelle automaticamente i sedimenti.....
Ormai il decanter sembra essere diventato un oggetto di alta moda, di quelli che definiscono se sei In o Out. A volte rischia anche di rubare la scena a colui che invece dovrebbe essere il protagonista assoluto della tavola, quello per cui è stato inventato: il Vino!!!
Con questo post vorrei chiarire una volta per tutte quali sono le reali funzioni di questo oggetto che tanto affascina il consumatore di vino dei tempi moderni. Come al solito vorrei partire da un piccolo aneddoto che mi ha visto coinvolto qualche giorno fa durante l'orario di lavoro a ristorante: come al solito mi reco dai clienti per chiedere se posso essere utile nella scelta del vino, quindi mi avvicino al tavolo e mi rivolgo alla persona che stava consultando la carta dei vini con molta meticolosità; di solito queste sono le situazioni che più preferisco, perchè se una persona legge una lista di vini per più di 7/8 minuti  vuol dire che non bada solo alla solita "colonna di destra" ma è realmente interessata alla scelta del vino, quindi potrebbero nascere degli interessanti spunti di argomento. Dopo avermi notato si rivolge a me chiedendomi: -potrei sapere le annate del Primitivo di Manduria e del Chianti Colli Senesi?- ed io senza esitare -rispettivamente 2010 e 2008- dopo qualche secondo di riflessione(forse troppo pochi....) mi dice -bene, allora vorremmo entrambe, però per favore il Primitivo lo dovrebbe "Decantare"-.
Che bel termine "decantare", ogni volta che lo sento pronunciare(ultimamente spesso, troppo spesso!!!), penso ad una persona con una corona di alloro in testa che descrive il vino in versi danteschi con il suono di un'arpa che lo accompagna.....
rosso granato
Deliri a parte "Decantare" è un termine proveniente dalla chimica e la sua esatta definizione è: separazione di un corpo solido da un corpo liquido; per esempio viene utilizzato durante il processo di chiarificazione del mosto, perchè appunto prevede la scissione dei sedimenti(eccesso di acido tartarico per esempio) e quindi la consecutiva eliminazione. Cosa c'entra allora questo strano termine con il vino ed il suo servizio a tavola?? presto detto: spesso ci sarà capitato di notare che il vino abbia dei strani sedimenti: a forma di piccoli cristalli nei vini bianchi(tartrati), e polverosi nei vini rossi(precipitazioni antocianiche). In nessuno di questi due casi sono difetti o caratteristiche negative del vino, nel primo caso significherà semplicemente che il vino ha particolarmente sofferto il freddo, appunto responsabile della cristallizzazione; mentre nel caso dei rossi vorrà dire che il vino è da diversi anni in bottiglia e le componenti antocianiche, cioè i pigmenti responsabili del colore, hanno iniziato a perdere il loro vigore: motivo per il quale alcuni vini possono raggiungere sfumature rosso granato dopo parecchi anni in bottiglia.
Ora tornando alla nostra signora che mi aveva chiesto di decantare il Primitivo di Manduria 2010, io avrei dovuto spiegare a quella signora che porre nel decanter un vino che aveva appena un anno di affinamento in bottiglia non avrebbe avuto alcun senso. L'operazione di decantazione acquisisce significato ed utilità quando si presume che il vino in questione:


  • abbia sedimenti, visibili anche sul fondo (dovuti quindi alle precipitazione sopra motivate);
  • abbia bisogno di ossigenzione (in questo caso saranno utili solo quei decanter a "pancia larga);

per adempiere a queste caratteristiche il vino deve innanzitutto essere particolarmente INVECCHIATO (almeno 6/7 anni); per tutti gli altri, se di ossigenazione si parla basterà aprirli qualche minuto prima o meglio ancora versarli nel bicchiere, possibilmente a svasatura larga per permettere il maggior contatto tra liquido ed ossigeno, lasciandoli riposare per qualche minuto; e quello nella bottiglia?? nel frattempo anch'esso inizierà ad entrare in contatto con l'ossigeno autonomamente, avendo svuotato parzialmente la bottiglia.
Quindi l'appello che faccio a quella cliente, e a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto del post, che magari spesso hanno subito il fascino del tanto amato decanter è:
      utilizzate questo meraviglioso oggetto solo se lo riterrete veramente NECESSARIO.
Ed ora con il supporto di uno dei miei grandi maestri vi invito a guardare l'esatta tecnica di decantazione di un Vino, signore e signori Luciano Mallozzi

1 commento:

  1. ormai c'è gente che mette nel decanter anche il succo di frutta

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